Cosa si cela dietro l’ansia del tempo che passa?
In un qualche modo ce lo hanno insegnato, media, pubblicità, moda, hanno spinto soprattutto negli anni passati per un’immagine del femminile sempre giovane e sempre bella.
Ricordiamoci però che in natura non è così, innanzitutto in natura sono i maschi quelli a cui viene richiesto di essere belli e prestanti, per poter essere scelti dal femminile, e non il contrario. Gli esseri umani ad un certo punto hanno deciso di invertire questa cosa.
Simbolicamente possiamo anche dire che l’invecchiamento può essere ricondotto alla “morte” e quindi per questo ce ne teniamo il più possibile distanti.
Il concetto di bellezza è stato da sempre collegato all’età, non riconoscendo che ogni età ha la sua bellezza e soprattutto non riconoscendo la bellezza interiore dell’individuo.
Più prendiamo distanza da un concetto di bellezza olistico, che prenda in considerazione anche gli aspetti più sottili, più saremo schiavi dei diktat esterni che ci vogliono sempre belle e giovani.
Dovremmo imparare ad apprezzare i segni de tempo, oppure a guardarli e dargli un significato in base a ciò che può averli causati: un grande dolore, una grande stanchezza, un’abitudine comportamentale a livello delle espressioni facciali, …
Insomma dovremmo imparare ad amare il nostro corpo, a perdonarlo, ad accoglierlo.
Bisogna tenere in considerazione che il primo metro di valutazione che usiamo per noi stessi nasce proprio da quanto siamo state accettate o meno in famiglia e soprattutto dai nostri genitori, non si tratta per forza di accettazione da un punto di vista fisico o estetico, parlo della possibilità di essere visti/riconosciuti in un senso più profondo e intimo. Una non buona identificazione e individuazione con i genitori è sicuramente alla base di un non accettazione di sé, primo fra tutti il corpo.
Poi le immagini della comunicazione pubblicitaria degli ultimi 20 anni non hanno certamente aiutato a crearsi una positiva e reale immagine del proprio corpo in quanto gli standard di bellezza sono falsati e irreali e quindi irraggiungibili.
Non ultimo il fatto che la nostra società non ci insegna a dare il giusto valore ad ogni età, rimaniamo sempre una società che esalta la bellezza esteriore e la gioventù, ideali futili ed effimeri che non rappresentano valori reali.
Ma non temete, è possibile ritrovare un atteggiamento non di rassegnazione, bensì di accettazione di rughe e segni del tempo!
In questo periodo si parla spesso di compassione, questo sentimento così alto e profondo di amore e accettazione. Ecco, dovremmo cominciare a provare un po’ più di compassione nei nostri confronti e nei confronti del nostro corpo.
Una buona dose di realtà ci aiuterà a comprendere che l’invecchiamento è qualcosa di assolutamente naturale e organico.
Evitiamo di criticarci aspramente, molte di noi si trovano già ad avere a che fare con un mondo esterno estremamente critico, dobbiamo imparare ad avere un atteggiamento più amorevole e accudente e nei nostri confronti.
Evitiamo accuratamente i confronti, soprattutto quando sono già di partenza sfavorevoli nei nostri confronti.
Cerchiamo di comprendere se in passato soprattutto nella nostra vita ci sono state persone che in un qualche modo ci hanno insegnato ad avere un atteggiamento critico nei confronti del nostro aspetto fisico ed estetico; prendere consapevolezza di questi aspetti ci aiuterà a far nascere in noi un atteggiamento più sincero e più autentico nel rapporto con il nostro corpo.
Se come spesso accade siamo diventate delle attente osservatrici dei nostri difetti, cerchiamo di diventare altrettanto brave nel trovare le cose belle che abbiamo.
Cerchiamo tecniche e consigli che valorizzino la nostra bellezza e non che coprano i nostri difetti, è un’inversione di pensiero che può cambiare tantissimo il rapporto con la nostra bellezza.
Vivere bene nel nostro corpo è un elemento molto importante per il nostro benessere.
Essere a proprio agio, il più possibile, con il nostro aspetto e la nostra fisicità, è fondamentale per la nostra autostima, per la generazione di relazioni stabili e di valore.
Diversamente il rischio è quello di perdere il contatto con se stessi, di mettere troppa distanza tra ciò che siamo interiormente e ciò che dimostriamo esteriormente.
Ricordiamoci che l’invecchiamento al quale andiamo incontro non colpisce solo la parte estetica, il viso, la nostra bellezza, per fortuna tutto il nostro intero sistema invecchia e quindi, come spesso si vede, diventa quasi imbarazzante la differenza che c’è tra una disperata voglia di restare giovani dal punto di vista estetico e l’invecchiamento della nostra capacità relazionale, delle nostre modalità comunicative, della nostra velocità nelle azioni e nel pensiero,…