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Desensibilizzazione emotiva, Achille Lauro

Achille Lauro: “Quando vivi nel trauma tendi a normalizzare tutto”.

 La tendenza a normalizzare il trauma è un fenomeno complesso e radicato nei meccanismi di difesa psicologica. Quando una persona vive in una situazione di trauma continuativo, il cervello adotta strategie di adattamento per ridurre il dolore e lo stress che ne derivano. Questo processo di adattamento può portare la persona a percepire il trauma come parte della normalità quotidiana. È una sorta di anestesia emotiva: se ogni giorno dovessi affrontare consapevolmente l’orrore del trauma, la tua capacità di funzionare sarebbe compromessa.

Dal punto di vista psicodinamico, questo meccanismo può essere visto come una forma di dissociazione, in cui la mente separa l’esperienza traumatica dalla consapevolezza cosciente per proteggersi. La normalizzazione del trauma è anche influenzata da fattori culturali e sociali: in contesti dove il trauma è sistemico, come in situazioni di abuso domestico, guerra o povertà estrema, l’intera comunità può contribuire a vedere questi eventi come normali, rafforzando la percezione che “è così che va il mondo”.

Le persone più vulnerabili a questo meccanismo sono spesso coloro che hanno vissuto traumi durante l’infanzia, quando il loro sviluppo psicologico ed emotivo è era ancora in fase di formazione. L’infanzia è un periodo critico in cui il cervello e la personalità si stanno formando, e vivere traumi in questa fase può avere effetti profondi e duraturi. I bambini che crescono in ambienti abusivi o trascuranti imparano a vedere il trauma come normale perché non hanno esperienze alternative con cui confrontarsi.

Inoltre, individui che vivono in contesti dove il trauma è sistemico e costante, come in situazioni di conflitto armato, abusi domestici ricorrenti, o povertà estrema, sono più inclini a normalizzare queste esperienze. La mancanza di un forte supporto sociale e di reti di sostegno adeguate può amplificare questa tendenza, poiché le persone non hanno risorse esterne che le aiutino a vedere e a interpretare la loro situazione in modo diverso.

Sul breve termine, la normalizzazione del trauma può portare a una funzionalità apparente. Le persone possono continuare a svolgere le loro attività quotidiane, ma spesso questo viene accompagnato da sintomi psicologici come ansia, depressione, irritabilità e dissociazione. La dissociazione, in particolare, è un meccanismo attraverso cui la persona si distacca dalla realtà del trauma per poter sopravvivere emotivamente, ma questo distacco può portare a difficoltà significative nella vita quotidiana.

A medio termine, questa normalizzazione può interferire con la capacità di formare relazioni sane. Le persone possono sviluppare una visione distorta delle dinamiche di potere e di affetto, riproducendo schemi di abuso e sottomissione nelle loro relazioni interpersonali. Inoltre, possono consolidarsi comportamenti autolesionisti o distruttivi, come abuso di sostanze, comportamenti sessuali a rischio, o tendenze suicidarie.

Sul lungo termine, la mancata elaborazione del trauma può portare a disturbi post-traumatici da stress (PTSD), problemi di salute cronici come malattie cardiovascolari, disfunzioni gastrointestinali e disturbi autoimmuni, e difficoltà persistenti nelle relazioni interpersonali e nella vita lavorativa. La persona può rimanere intrappolata in uno stato di ipervigilanza, ansia costante e depressione cronica, che limitano significativamente la qualità della vita.


Spezzare le catene della normalizzazione del trauma richiede un processo terapeutico strutturato e mirato. È fondamentale creare un ambiente sicuro e di fiducia in cui la persona possa iniziare a riconoscere e a elaborare il trauma. Le tecniche terapeutiche come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), l’EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), e la terapia psicodinamica sono particolarmente efficaci nel trattare i traumi.

La terapia cognitivo-comportamentale aiuta le persone a identificare e a modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali associati al trauma. L’EMDR è una tecnica che facilita la rielaborazione delle memorie traumatiche attraverso stimoli bilaterali, aiutando a ridurre il disturbo emotivo legato a questi ricordi. La terapia psicanalitica esplora le radici profonde del trauma e le sue implicazioni nella vita attuale della persona, favorendo una comprensione e una rielaborazione più completa.

Oltre alla terapia, il supporto sociale è cruciale. Costruire una rete di sostegno composta da amici, familiari e comunità può fornire un ancoraggio emotivo fondamentale. Gruppi di supporto per persone che hanno vissuto traumi simili possono offrire uno spazio sicuro per condividere esperienze e trovare solidarietà. La consapevolezza e l’educazione sul trauma e i suoi effetti sono essenziali per aiutare le persone a riconoscere la loro situazione e a cercare aiuto.

Affrontare e superare la normalizzazione del trauma è un percorso che richiede tempo, pazienza e spesso un accompagnamento professionale costante. Tuttavia, con il giusto supporto e le strategie adeguate, è possibile spezzare queste catene e costruire una vita più in equilibrio e soddisfacente.

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