La parola “Meditazione”, che deriva dalla parola latina “meditatio” (riflessione), da noi occidentali viene utilizzata con diversi significati, per esempio se dobbiamo considerare o elaborare con attenzione un evento, un oggetto, un’idea o un qualsiasi argomento di solito usiamo l’espressione “devo meditarci su…”; per alcuni significa predisporre la mente a elaborare dati come ad esempio per progettare qualche cosa, per altri significa riflettere. In Oriente invece assume un significato più profondo, divenendo una partita spirituale. Questo diverso modo di utilizzare una stessa parola può generare opinioni differenti sul suo vero significato. Noi parleremo del suo significato “spirituale” e dei suoi effetti.
MEDITAZIONE. Tecnica di rilassamento e concentrazione praticata in varie forme e in diverse filosofie e religioni. Viene anche considerata come uno stato particolare della nostra coscienza, quando ci si estranea completamente dalla fisicità. La meditazione si prefigge di raggiungere la calma interiore attraverso la concentrazione o la consapevolezza. Alcune meditazioni sono studiate appositamente per scopi altamente spirituali e conducono ad uno stato di “Illuminazione”.
LA MEDITAZIONE
La meditazione può utilizzare tecniche che favoriscono una focalizzazione o concentrazione prolungata su di un suono, un oggetto o altro, oppure che favoriscono la sperimentazione di una consapevolezza prolungata.
Queste due attività in India vengono chiamate rispettivamente Dhāraṇā
e Dhyāna e insieme compongono il Sādhanā o pratica spirituale. Qualunque sia la tecnica che intendiamo utilizzare, la meditazione si prefigge come obiettivo quello dell’evoluzione spirituale personale, attraverso una sempre maggiore attenzione e consapevolezza di sé. La meditazione è una pratica “importata” dall’Oriente che si basa sull’abbinamento di concentrazione e rilassamento e pone il soggetto in una condizione di grande distacco dallo stress e grande capacità di rientrare in contatto con la “Natura Divina” che è dentro ad ognuno di noi. Di stampo religioso, filosofico, esoterico magico la meditazione è comunque sempre una tecnica semplice ed efficace che chiunque può imparare ed utilizzare nella vita di tutti i giorni. In ambito filosofico/religioso viene considerato come lo strumento che la nostra coscienza utilizza per estraniarsi completamente dalla fisicità.
In questo ambito l’obiettivo è quello di raggiungere la calma interiore utilizzando in modo equilibrato sia la concentrazione sia la consapevolezza, per ottenere poi traguardi molto più elevati conosciuti come stato di illuminazione. Tale pratica, in forme differenti, è riconosciuta da molti secoli come parte integrante di tutte le principali tradizioni religiose. Nelle Upaniṣad, scritture sacre induiste compilate approssimativamente a partire dal VII secolo, è presente il primo riferimento esplicito alla meditazione che sia giunto fino a noi, indicata con il termine sanscrito Dhyāna (ध्यान).
SĀDHANĀ: EQUILIBRARE LA CONCENTRAZIONE E LA MEDITAZIONE
La parola Meditazione può significare“consapevolezza prolungata” oppure può significare “pratica spirituale” ancora “coltivazione spirituale”. In Sanscrito la pratica spirituale è detta “Sādhanā”.
Ecco due ingredienti importanti per la Sādhanā o pratica spirituale:
- Concentrazione, focalizzazione su un oggetto; DHĀRAṆĀ.
- Meditazione, consapevolezza prolungata; DHYĀNA.
Negli Yoga Sutra di Patanjali, la focalizzazione prolungata o concentrazione è detta Dhāraṇā. La consapevolezza prolungata è nota come Dhyāna.
CONCENTRAZIONE: FOCALIZZAZIONE PROLUNGATA
Vi è mai capitato di trovarvi in una situazione in cui stavate leggendo qualcosa e qualcuno cercava di parlarvi ma voi non lo sentivate? Perché eravate troppo focalizzati su ciò che stavate leggendo. Oppure avete visto un amico passarvi davanti lo avete chiamato varie volte ma lui ha proseguito senza girarsi. Questa è concentrazione.
La concentrazione è una focalizzazione prolungata. Se usate semplicemente la concentrazione non raggiungerete l’illuminazione. Perché? Perché se non riuscite a sentire la voce forte di un amico come potrete sentire il sussurro o sentire la presenza della vostra Anima Superiore? Se non riuscite a sentire la voce della persona di fianco a voi, come potrete sentire la voce del silenzio? Come potrete sentire il suono dell’“OM interiore”?
MEDITAZIONE: CONSAPEVOLEZZA PROLUNGATA
La parola “Dhyāna” è stata coniata in India e da lì, grazie a Bodhidarma è stata portata in Cina dove è stata chiamata “Chan”. I monaci Shaolin della Cina del Sud portarono questo concetto in Giappone, dove divenne noto con il nome di “Zen”. Dhyān o Dhyāna significano consapevolezza prolungata.
EQUILIBRARE LA CONCENTRAZIONE E LA MEDITAZIONE
Se volete avere successo nella vostra pratica spirituale, dovete raggiungere un equilibrio tra la Concentrazione e la Meditazione, fra Dhāraṇā e Dhyāna. Non solo dovete solo praticare la focalizzazione su un solo oggetto
per un tempo prolungato, ma dovete anche praticare e sperimentare la consapevolezza o sensibilità prolungata. La concentrazione è necessaria per evitare che “la mente fluttui o ondeggi”. La consapevolezza prolungata è necessaria per registrare e rispondere all’influenza spirituale dell’Anima Superiore e per sentire la sua presenza divina e raggiungere l’unione con essa.
Buddha disse che praticare Sādhanā è come suonare il sitar o la chitarra. Se le corde sono troppo tirate o troppo morbide la musica non avrà un bel suono.
MEDITAZIONE TRASCENDENTALE
Introdotta in occidente da Maharishi Mahesh Yogi nel 1958, la Meditazione Trascendentale è una forma meditativa atta allo sviluppo delle potenzialità umane la cui origine è riconducibile all’antica tradizione Vedica. Ha una durata di circa 15/20 minuti e va praticata 2 volte al giorno. La Meditazione Trascendentale porta il soggetto ad uno stato di
“Trascendenza”, cioè uno stato naturale di consapevolezza libera da pensieri. Viene praticata tramite la ripetizione
di un Mantra allo scopo di rilassare profondamente il corpo e la mente. Il Mantra, personale per ogni praticante, viene indicato da uno yogi o insegnante esperto. La pratica costante di questa meditazione porterà il praticante esperto al compimento del “Dharma” e cioè alla liberazione dai cicli di morte e rinascita e quindi all’unione con il Divino.
MEDITAZIONE TIBETANA
Con Meditazione Tibetana s’intende una forma di meditazione composta di due parti: la Meditazione Analitica (Lak-Tong), una meditazione che pone l’attenzione sul pensiero e sulla riflessione interiore profonda su alcuni argomenti; e la Meditazione Concentrativa (Shinè) dove l’attenzione è invece posta su un oggetto specifico (immagine, mantra, respirazione, suono…). Lo scopo di entrambe è quello di ridare la capacità, a chi la pratica, di riuscire a focalizzare il pensiero su aspetti specifici senza distrazioni dall’esterno; senza che il pensiero e le scelte siano condizionati dalle emozioni e dalle mille sollecitazioni quotidiane, ritrovando calma ed equilibrio.
MEDITAZIONE VIPASSANA
Vipassana, che letteralmente significa
“vedere le cose in profondità, come realmente sono”, è una delle più antiche forme di meditazione. La Meditazione Vipassana sviluppa la massima consapevolezza di tutti gli stimoli sensoriali e mentali, affinché se ne colga la reale natura e ci si incammini per tale via verso la liberazione. Il corpo e la mente sono il mezzo attraverso il quale è possibile scoprire la verità.
La Meditazione Vipassana viene insegnata attraverso i seguenti stadi:
- Contemplazione del corpo
- Consapevolezza del respiro.
- Consapevolezza delle posizioni del corpo.
- Consapevolezza delle azioni del corpo.
- Consapevolezza delle parti del corpo.
- Consapevolezza degli elementi.
- Contemplazione delle sensazioni
- Contemplazione della mente
- Contemplazione degli oggetti mentali
- In riferimento ai cinque ostacoli (desiderio sessuale, malizia, indolenza, ansia e dubbio)
- In riferimento ai cinque aggregati dell’appropriazione (aggregato della materia, delle sensazioni, delle formazioni mentali, delle forze istintive e della coscienza).
alle sei basi esterne dei sensi (occhi, orecchie, naso, lingua, corpo e mente, e le realtà esterne corrispondenti).
- In riferimento ai sette fattori del le realtà esterne corrispondenti).
- In riferimento ai sette fattori del
La consapevolezza di sé e del proprio corpo non deve essere limitata al momento della meditazione, bensì in qualunque momento della sua giornata, colui che pratica deve sforzarsi di essere consapevole di quel che sta facendo, delle sensazioni che prova e della propria attività mentale. Si tratta di una forma meditativa dinamica che non prevede la necessità di ambienti silenziosi e riservati o di tempi di esecuzione eccessivamente lunghi.
MEDITAZIONE ZEN
Il segreto della Meditazione Zen consiste nel sedersi, semplicemente, senza scopo né desiderio, in una postura che porti grande concentrazione. Questo stato di non attaccamento/disinteresse è chiamato za-zen: za significa sedersi, zen meditazione o concentrazione. L’insegnamento della postura, essenza della pratica Zen ha luogo normalmente in un dojo attraverso un maestro.
Lo Zen non può essere ridotto ad una spiegazione o ad un concetto, va praticato in quanto esperienza. Si tratta di realizzare, attraverso la pratica, il superamento di tutte le contraddizioni, di tutte le forme pensiero. Il soggetto è nell’oggetto, e il soggetto contiene l’oggetto. Si ricerca quindi una visione più elevata ed un’elevazione della coscienza. Essenziale è la formula:
“sedersi semplicemente” (shikantaza),
“gratuitamente, senza scopo né spirito di profitto” (mushotoku).
MEDITAZIONE PHYL®
Si tratta di una delle più moderne scuole di sviluppo del potenziale umano, nata dalla fusione di antichi insegnamenti della cultura Buddhista e Vedica. Si tratta di diversi tipi di Meditazioni dinamiche e guidate che il praticante impara e può eseguire, in gruppo o individualmente. Lo scopo di queste Meditazioni è quello di migliorare la concentrazione, allontanare lo stress, ritrovare la pace e la calma interiore, focalizzare il pensiero per il raggiungimento di obiettivi e non ultimo raggiungere uno stato di beatitudine e illuminata coscienza.
MEDITAZIONE TANTRICA
Un’antichissima forma di meditazione, parte fondamentale del pensiero tantrico. La filosofia Tantrica affonda le sue radici nell’Induismo. Lo scopo è l’armonizzazione dell’energia maschile e di quella femminile: Yin e Yang, che porterà ad uno stato di equilibrio totale dei vari ambiti ed aspetti della vita.
MEDITAZIONE TAOISTA
Nota anche come “Meditazione del Sorriso Interiore”, praticata solo dagli esperti praticanti di Qi Gong e del Tai Ji Quan. Tutte le tecniche taoiste pongono la loro attenzione al risparmio, accumulo e utilizzo del Chi, l’Energia Vitale e la Meditazione in questo caso è necessaria all’attivazione di canali interni, meridiani, per il trasporto dell’energia Chi nel corpo.