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Staccare il pensiero dal lavoro quando siamo in ferie

Staccare il pensiero dal lavoro quando si va in ferie è dura, se non addirittura impossibile… perché?
Molto spesso la colpa la si deve agli automatismi, a tutte quelle abitudini comportamentali positive e meno, che ognuno di noi utilizza inconsapevolmente ogni giorno per risparmiare energie. Quindi rimanere mentalmente nell’automatismo fa si che non ci concediamo davvero le ferie. Le vacanze non sono infatti solo un fatto pratico, sono una questione mentale e interiore.
Tanto più stiamo affrontando un periodo stressante e intenso, tanto più siamo stanchi e bisognosi di riposo, tanto più avremo bisogno di “prepararci” alle ferie e quindi non solo pensare a valige e viaggi, ma cominciare a decellerare con gli impegni e con il lavoro per evitare l’effetto rebound, con i classici mal di testa e sfinimento fisico ed emotivo tipico dei primi giorni di ferie.
È come quando si corre, alla fine di una corsa intensa non è consigliabile stopparsi completamente, cioè passare dallo stato di corsa all’immobilità, è meglio rallentare con calma, riportandosi ad un’andatura stabile e normale, riprendendo fiato in movimento; ci dobbiamo comportare allo stesso modo con le ferie.
Altra cosa importante della quale è bene avere consapevolezza è che se il lavoro normalmente occupa un numero importante di ore delle nostre giornate, come potremo pensare di passare a zero da un giorno all’altro?
Se si hanno abbastanza giorni a disposizione io consiglio sempre di prendersi, a casa, un giorno prima della partenza per le vacanze e tenersi un giorno al rientro prima di ricominciare il lavoro a bomba, anche mezza giornata prima e dopo possono essere sufficienti. Prima per prepararsi con calma senza gli affanni notturni nella preparazione delle valigie, aggiungendo stress allo stress e stanchezza alla stanchezza. Dopo per programmare bene il rientro, sistemare casa, organizzare la spesa e gli appuntamenti di modo da avere 10/15 giorni ben organizzati al rientro.

Qualche consiglio per disinnescare l’ossessione del lavoro e dedicarsi al relax
Dirselo prima e programmarlo, aver già programmato i primi giorni di ferie è un buon modo per non “tornare” al lavoro con la mente e per non cadere al contrario in uno stato di torpore e intontimento, in preda a tutti gli effetti collaterali dello stop repentino.
La meditazione e gli esercizi di respirazione consapevoli sono ottimi strumenti come cuscinetto tra lavoro e ferie.
Aver programmato le ferie ci darà modo di evitare la terribile sensazione che le ferie siano volate via senza che: ci siamo riposati, abbiamo fatto ciò che volevamo fare, …
Ricordiamoci che soprattutto se arriviamo da un periodo di lavoro molto inteso sarà facile staccare la spina in modo repentino e non adeguato ai tempi di ripresa e ricarica del nostro sistema.

E se arrivano i sensi di colpa?
I sensi di colpa sono sempre dietro l’angolo, ecco alcuni consigli per gestirli al meglio:

  • prendiamoci del tempo negli ultimi giorni di lavoro per avere una visione chiara di ciò che stiamo lasciando incompiuto e sulla base di ciò che c’è da fare facciamoci già una to do list per il rientro, magari pianificando già in agenda il più possibile.
  • Ricordiamoci che le ferie ci servono per ricaricare le batterie per funzionare meglio, anche al lavoro, al nostro rientro. Quindi non dobbiamo prenderlo come un momento in cui “non laviamo”, ma come un periodo, necessario anche al lavoro, per rimetterci in pista.
  • Ricordiamo a noi stessi che il lavoro è solo un aspetto della vita, per quanto sia importante e ci piaccia non può essere l’elemento totalizzante di tutta la nostra esperienza di vita.


Quali sono i rischi concreti del non staccare dal lavoro quando si è in vacanza?
Il rischio più probabile è quello di non fare le ferie e quindi non ricaricare le batterie, tornando al lavoro ancora più stanchi di prima.
Per lavorare nel modo migliore è necessario prendersi dei momenti di pausa e di ricarica. La creatività, le capacità di problem solving, la lucidità, la concentrazione, la focalizzazione, sono tutti elementi fondamentali per svolgere bene il lavoro e sono tutti elementi che necessitano di tantissima energia e anche di una buona dose di calma interiore, due condizioni possibili solo se si impara a fermarsi e a rigenerarsi adeguatamente, diversamente il rischio di esaurimento è dietro l’angolo.
Le ferie, come il sonno, sono un momento indispensabile e sacro, sono necessari non solo per ricaricare le nostre batterie, ma anche per dedicarci alle relazioni, per passare del tempo di qualità con chi amiamo, per dedicarsi alle passioni, per leggere, camminare, respirare. Senza questi importantissimi e vitali ingredienti, la vita perde di spessore e di passione, e nessuno può permetterselo.

E se sono i colleghi/capi gli s***i che ci contattano nonostante sappiano che siamo in vacanza?
A meno che non sia formalmente a contratto, il cellulare “del lavoro”, in ferie, non va portato sempre con sé e non va guardato ogni 15 minuti alla ricerca di messaggi/mail/telefonate.
Cerchiamo il più possibile di anticipare le richieste prima della nostra partenza di modo da aver già risposto a un po’ di quesiti inutili e non urgenti che potrebbero raggiungerci in ferie.
Cerchiamo l’aiuto di un collega al quale rimandare le richieste più semplici alle quali anche lui può rispondere o può occuparsene.
Se non conta nulla di tutto ciò già detto, allora scegliamo una meta per le nostre ferie dove la linea telefonica sia scarsissima.

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